2014

2014

Limina Internazionale

Michael Witt, Jean-Luc Godard

Cinema Historian

Indiana UP

If we think of Jean-Luc Godard’s “Histoire(s) du cinéma” not so much as an autonomous work of art but rather, as German critic Philip Stadelmaier suggests, as a long and learned commentary on the history of cinema, and if we think of the crititical commentary not just as an intellectual excercise but as the prolongation of the art work by other means, or rather as the “Vollendung des Kunstwerks”, as the German romantics would say, then Godard and his “Histoire(s) have found their match in Michael Witt ans his book “Jean-Luc Godard. Cinema Historian”. The fruit of a decades-long engagement with Godard’s most difficult and challenging works, Witt’s beautifully produced and profusely and intelligently illustrated book offers the most penetrating analysis of the “Histoire(s) du cinéma” to date and stands a model for learned commentary in film scholarship. “Vollendung des Kunstwerks” indeed.

Miglior libro

Giacomo Manzoli

Da Ercole a Fantozzi

Cinema popolare e società italiana dal boom economico alla neotelevisione (1958-1976)

Carocci, Roma 2013

In un ampio orizzonte di riferimenti, il libro prende in considerazione alcune tra le più popolari produzioni della vita italiana della seconda modernizzazione, assumendole come vitali espressioni delle dinamiche ideologiche e culturali (scoperte o latenti) del periodo e come oggetti dotati di un forte potenziale sociale e simbolico. Nel delineare un quadro storico e mediale composito e complesso, il volume si interroga sulle categorie interpretative più funzionali all’intelligenza della cultura popolare, sottolineando i pregiudizi nascosti in certi approcci, i limiti delle riscoperte trash e la rigidità di un paradigma esclusivamente estetico: merito non secondario di questo importante contributo agli studi italiani sul cinema.

Miglior traduzione

Laura Mulvey

Cinema e piacere visivo

Bulzoni, 2013

Un’edizione critica che rende finalmente disponibile per il pubblico italiano, a quasi quarant’anni dalla pubblicazione (1975), il testo fondativo della Feminist Film Theory, inquadrandolo in un percorso evolutivo. Pietra miliare della teoria del cinema, della teoria del linguaggio e della storia del pensiero contemporaneo, Piacere visivo ha portato al centro del dibattito pubblico una serie di riflessioni capaci di mettere in discussione i modi della rappresentazione e i paradigmi della cultura, affermando così l’imprescindibile contributo del discorso della differenza.

Film Tv

Donatello Fumarola, Alberto Momo

Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo

DeriveApprodi, 2013

«Le interviste del libro ai più innovativi e coraggiosi autori che hanno “traghettato” il cinema nel XXI secolo, rappresentano una vera e propria geografia della settima arte oggi. Con una attenzione particolare alle voci estranee ai circuiti commerciali, e alle sensibilità cinefile di varie parti del mondo, gli autori si sono fatti contagiare dalle diverse idee di cinema degli interlocutori, in un miscuglio di passioni reciproche reso evidente da una scrittura che reinventa la “forma-intervista” secondo modalità inedite. Merita una menzione l’intrigante copertina».

Per il premio Film Tv hanno votato:
Chiara Bruno, Alice Cucchetti, Ilaria Feole, Mauro Gervasini, Erica Re, Giulio Sangiorgio